Campo del Sole Sorge sulla pianura di fronte al lago a Punta Navaccia. Si tratta di una sorta di giardino di scultura contemporanea, ispirato ala mitologia classica ma anche alla storia locale e al culto del sole, composto da opere che sono variazioni sul tema della colonna. Il materiale impiegato è la pietra serena delle cave locali. L'insieme delle sculture e lo sfondo del lago creano un insieme paesaggistico davvero singolare, che merita sicuramente una visita. L'insieme è stato progettato da Pietro Cascella con la collaborazione di Mauro Berrettini e Cordelia Von den Stein, il coordinamento critico è di Enrico Crispolti. Gli scultori che hanno realizzato le opere, dal 1985 al 1989, sono tra i più celebri di varie nazionalità: Kuo-Wei Tu, Pietro Cascella, Francesco Somaini, Idetoshi Nagasawa, Rinaldo Bigi, Valeriano Trebbiani, Joshin Ogata, Adolfo Innocenti, Pasquale Liberatore, Costantino Nivola, Kengiìro Azuma, Joaquin Roca.-Rey, Aurelio De Felice, Iginio Baldieri, Giò Pomodoro, Anselmo Giardini, Joe Tilson, François Satahly, Annibale Oste, Alì Traoré, Friedrich Volker Marten, Cordelia von den Stein, Nicola Carrino, Muro Berrettini, Jorgen Haugen Sorensen, Luigi Mainolfi, Leo Linoni, Mauro Stacciali. Castello di Varnazzano Si tratta di una fortificazione militare della fine del Trecento, caratterizzata oggi da una torre pendente, a cui nel 1457 venne aggiunta la rocca ora in rovina. Fu saccheggiato e incendiato durante la guerra tra Fiorentini e Pontifici (1643). La chiesa di San Michele Arcangelo al suo interno è ridotta un rudere. Pieve Confine Il nome della chiesa deriva dal suo collocarsi sul confine tra il territorio dello Stato Pontificio e il Granducato di Toscana, che corrispondeva a quello più antico tra terre bizantine e longobarde e quindi tra Perugia e Cortona. Fu costruita in forme romaniche all'inizio del XII secolo e presto modificata, come testimonia la data 1165 incisa sul portale in pietra serena. Nel XVII secolo venne ridotta, adattandone parte a magazzino agricolo. Ora versa in cattive condizioni: delle tre absidi, una è semidistrutta. L'interno conserva ancora una cripta sorretta da una colonna centrale. Isola Maggiore La Chiesa di San Salvatore risale al XII secolo e fu costruita in stile romanico. Ha un portale a doppia ghiera, l'interno a croce latina e abside semicilindrica è suddiviso in tre navate. Nel 1972 venne restaurata e riaperta al culto. Il Castello era originariamente un convento dei Frati Minori Osservanti, che ne iniziarono la costruzione nel 1343. Il marchese Giacinto Guglielmi lo acquistò nel 1887. Il vecchio convento e la sua chiesa furono quindi inglobati nel nuovo castello neogotico, che prese il nome della moglie di Guglielmi, Isabella. Fu inaugurato nel 1891 e venne anche riaperta al culto la chiesa di san Francesco. Negli anno Sessanta del '900 le collezioni e gli arredi del castello furono venduto dagli eredi Guglielmi. La Chiesa di San Michele Arcangelo è di probabile fondazione Templare, la dedica S. Michele Arcangelo è da considerasi indicativa in tal senso. Fu innalzata nel corso del Duecento in semplici forme architettoniche molto diffuse nell'Umbria del tempo. L'interno, ad un'unica navata con tetto sorretto da archi traversi, termina in un abside quadrata coperta con volte a crociera e conserva notevoli testimonianze pittoriche. Ad affresco sono realizzati una Madonna con Bambino di stile bizantineggiante, un Incoronazione della Vergine di pittore umbro del XIII secolo, un Santo Vescovo di scuola orvietana, una Maestà di scuola giottesca, una Deposizione sul sepolcro datata 1446 di artista aretino, gli affreschi dell'abside di pittore folignate. Sull'altre maggiore si trova il crocifisso dipinto attribuito a B. Caporali intorno al 1460-70. Museo del Merletto Situato nel Palazzo delle Opere Pie espone alcune delle realizzazioni a merletto d'epoca e contemporanei. La lavorazione del merletto a "Punto Irlanda" fu introdotta nel 1904 da Elena Guglielmi, figlia del marchese che fece costruire il castello. La prima maestra fu Elvira Tosetti in De Santis (1868-1951). Il "Punto Irlanda" è un merletto eseguito con filo finissimo ed un altrettanto minuscolo uncinetto. Una tale lavorazione fu molto richiesta per adornare corredi da sposa ed abiti, grazie anche al fatto di una maggiore semplicità e brevità esecutiva rispetto ad ago e fuselli. Le ricamatrici riproducevano fedelmente motivi antichi, così come ne creavano di nuovi. I manufatti venivano portati a Roma per essere venduti in Italia e all'estero. Con il passare del tempo una tale tecnica è andata estinguendosi, a causa degli alti costi dei manufatti, ma non si è perduta del tutto grazie a dei corsi.
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