Collegiata di San Michele Arcangelo È la chiesa più antica del territorio, costruzione originaria risale al X secolo; nelle attuali forme fu riedificata dal 1680 al 1695. Conserva una Natività di G. B. Caporali del 1519, che mostra il tipico cipresso colpito dal fulmine, un'Annunciazione attribuita a Masolino, un crocifisso ligneo del XV secolo. Quest'ultimo ha una peculiarità, le braccia snodabili, in modo da permettere la deposizione sul catafalco in occasione della processione del Venerdì Santo. Chiesa di San Sebastiano L'edificio è di origine tardo medievale, con rimaneggiamenti seicenteschi. La chiesa è celebre perché al suo interno si trova il Martirio di San Sebastiano del Perugino, che lo dipinse nel 1505. Sempre del Perugino è l'affresco rappresentante la Madonna con Bambino, S. Agostino e la Maddalena staccato nel 1884 da S. Agostino. Chiesa di Sant'Agostino Costruita nel XIV secolo dai frati eremitani fu terminata nel 1502. Gli affreschi delle pareti sono stati distrutti nel corso del tempo. L'interno conserva affreschi di scuola giottesca, peruginesca e un notevole altare in pietra serena (1513) di Cristoforo da Cortona. Chiesa della Madonna della Sbarra La chiesa è conosciuta anche con il nome di Madonna della neve, il termine sbarra deriva dalla sua posizione presso il casello daziario. Fu costruita a partire dal 1601 sul luogo dove sorgeva un'edicola quattrocentesca con l'immagine di una Madonna con Bambino, ora sul marmoreo altare maggiore, sorretta da quattro angeli. L'interno conserva anche una Via Crucis del 1791 e dipinti di alcuni Santi tra il XVI e il XVII secolo. La semplice facciata s'ispira alle forme classicheggianti de primo Seicento. Teatro Cesare Caporali Rifatto nel 1858 da Giovanni Caproni, sul precedete esemplare ligneo del 1786, con tre ordini di palchi ed una platea a ferro di cavallo. Le decorazioni originali, più volte rimaneggiate, erano del pittore perugino Alceste Ricci. Il sipario di Mariano Piervittori (1869), che raffigura la consegna delle chiavi di Perugia al capitano Boldrino Paneri di Panicale. Santuario della Madonna di Mongiovino (loc. Tavernelle) All'interno dell'edificio si conserva un'immagine della Madonna ritenuta dispensatrice di grazie. Numerose sono inoltre le testimonianze di grazie, prodigi e guarigioni, tanto che vi accennano papa Leone X,in una sua bolla del novembre 1513, e le Visite Pastorali, secondo cui le pareti erano ricoperte di ex-voti. Fin dal XIII secolo, sulla via che conduce al castello di Mongiovino esisteva un'edicola entro la quale era stata raffigurata la Madonna con il Bambino. Un giorno una pastorella, Andreana, mentre pascolava il gregge nelle vicinanze sentì una voce provenire dall'edicola. Si trattava della Madonna che chiedeva di ripulire il luogo dove si trovava e chiedeva maggiore venerazione per il luogo da parte degli abitanti di Mongiovino. Quest'episodio è stato rappresentato nel coro del santuario da G. B. Lombardelli, che vi dipinse anche il miracolo del velo e della moltiplicazione del pane. Il Santuario fu edificato (1524-1550) dal comasco Rocco da Vicenza, il quale realizzò un edificio a pianta centrale, sormontato da una cupola ottagonale. La decorazione pittorica dell'interno è piuttosto ricca: dominano colori accesi, l'oro, gli intonaci colorati; nelle parti marginali soggetti profani (ad es. grifi e sfingi) si mischiano a quelli sacri. Le quattro cappelle hanno sui loro altari affreschi del Pomarancio, Hendrick van den Broech, Johannes Wraghe. La splendida iconostasi lignea è opera dello scultore perugino Valentino Martelli. Il campanile, più tardo, fu costruito su disegno del milanese Francesco Tiroli. Castello di Mongiovino (loc. Tavernelle) Il castello fu edificato nei primi anni del XIV, come difesa del territorio del Chiugi perugino (Castiglione del Lago, Panicale e insediamenti limitrofi) per volere di Perugia. Era il periodo delle guerre con Todi, Spoleto, Arezzo. Nel 1643 fu teatro della battaglia tra l'esercito di Urbano VIII e del Granduca di Toscana, che si contendevano il ducato di Castro. Il sanguinoso scontro si risolse con la vittoria dei fiorentini. Nel nucleo del castello, tuttora in buone condizioni, si trova una chiesa con un ciborio di Rocco da Vicenza. La maggiore attrattiva è comunque il bellissimo panorama del Trasimeno che da qui si gode. Santuario della Madonna delle Grondici (loc. Tavarnelle) Sorge su di un colle in mezzo ai boschi, è stato completamente restaurato nel 1950. Fu edificato per proteggere una Madonna dipinta su di un edicola, nota per il miracolo di aver resuscitato un bambino. All'interno conserva un gonfalone eseguito nel 1495 da Gregorio Gregori, che vi dipinse a tempera la Madonna in trono con Bambino tra i Santi Sebastiano e Rocco. Alla custodia del santuario provvedeva un eremita fino agli inizi del '900. Museo del tulle Il ricamo fu reintrodotto a Panicale verso la fine degli anni Venti del secolo scorso, quando nacque una scuola che contribuì a diffondere le tecniche di Panicale. La scuola fu fondata da Anita Belleschi Grifoni e ha proseguito i suoi corsi fino al 1978. Per conservare il patrimonio dell'Ars Panicalensis, vale a dire del ricamo a mano su tulle, è stato fondato questo piccolo museo.
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