Palazzo Della Corgna La costruzione fu iniziata nel 1563 per volere di Ascanio della Corgna. La paternità del progetto è contesa tra il Vignola e Galeazzo Alessi. Nel complesso fu inglobata una palazzina di caccia appartenuta ai Baglioni, che poggiava su delle case torri del XIII secolo. Il palazzo era famoso anche per il suo bellissimo giardino, non più esistente. La pianta del palazzo è ad elle; un lungo e suggestivo camminamento del XVII secolo sul lato destro collega l'edificio alla Rocca del Leone. Gli interni sono adornati da un pregevole ciclo di affreschi tardo-manieristici. La sala d'ingresso mostra nella volta Il giudizio di Paride, di Salvio Savini, che allude al matrimonio di Ascanio Della Corgna con Giovanna Baglioni. Seguono nelle sale successive: - la Caduta di Fetonte, forse opera solista di Gian Antonio Pandolfi, nell'Archivio Ducale;
- le Storie di Enea, del Pomarancio e G. A. Pandolfi, nella Sala del Consiglio, cosiddetta perché vi si radunavano i Priori del lago;
- Scene della Battaglia del Trasimeno, nella Sala del Segretario di Corte, che è stata per decenni l'ufficio di Cesare Caporali;
- il mito di Proserpina, di Salvio Savini, nella Sala del Luogotenente, che fungeva da segreteria dei marchesi e da anticamera per essere ricevuti nella Sala del Trono;
- Episodi della vita di Cesare, nella sala di Ascanio o del Trono;
- Scene mitologiche e zodiaco, nella Sala degli Dei;
- le Imprese di Ascanio, del Pomarancio e G.A. Pandolfi, nella Sala dell'Investitura o delle Gesta di Ascanio.
L'Appartamento Ducale, ora adibito ad Uffici comunali, è composto da: Sala di Diana e Callisto, Sala delle Arti, Sala delle metamorfosi, i cui affreschi d'incerta attribuzione si contraddistinguono per la singolarità delle decorazioni marginali, rappresentanti con lo stile della grottesca una sorta di "mondo a rovescio". Rocca del Leone Il Castello del Leone, forse origine del toponimo Castiglione ha una singolare pianta: pentagonale e irregolare, sovrastata da un'alta torre a pianta triangolare (39 metri); agli angoli, le mura sono rafforzate da quattro torri di cui due cilindriche, queste ultime frutto di un rifacimento del XVI secolo. Fu fatto costruire da Federico II di Svevia intorno alla metà del '200, probabilmente su progetto di Frate Elia da Cortona. Sorse su di una precedente costruzione, come mostrano i resti di un antichissima pieve dedicata ai SS. Apostoli Filippo e Giacomo. I merli in cotto furono realizzati nel 1482-83 su progetto di Simone di Matteo Lombardo. Attualmente è utilizzato per manifestazioni e spettacoli. Chiesa di Santa Maria Maddalena Realizzata in forme neoclassiche su di una preesistente chiesa da Giovanni Caproni, fu terminata con il pronao nel 1868. Il campanile venne eretto nel 1893. L'interno a croce greca è decorato da Mariano Piervittori, che vi dipinse anche la Cena in Emmaus. Sempre all'interno si trovano una Madonna del Latte di scuola senese del '300 e una Madonna con Bambino e Ss. Antonio abate e Maddalena, di Eusebio da San Giorgio (allievo del Perugino) del XVI sec. La campana sul pronao fu donata da papa Leone III che fu priore di Castiglione del Lagoall'inizio della sua carriera ecclesiastica. In luglio cade la festa di Santa Maria Maddalena, protettrice di Castiglione del Lago San Domenico La chiesa fu costruita per volere di Fulvio Della Corgna nel 1683, quale luogo di sepoltura per la propria famiglia. Il duca volle edificarla come ringraziamento al Santo Domenico di Guzman, alla cui protezione si era affidato per la guarigione della moglie Donna Eleonora di Mendoza. L'interno si distingue per il pregevole soffitto ligneo a cassettoni e l'altare maggiore eseguito ad intaglio. Oltre ai Della Corgna, nella cappella adiacente vi fu seppellito il poeta Cesare Caporali. Santuario della Madonna della Carraia (Carraia) Costruito nel 1686, con forme architettoniche d'ispirazione bramantesca, fu poi completato con la cupola da Giovanni Caproni nel 1857. L'interno a croce greca, presenta un'immagine della Madonna con Bambino, considerata miracolosa, del tardo '500 entro una macchina d'altare intagliata e dorata. Tombe etrusche (Gioiella) Gli scavi iniziarono nel 1844, quando in località S. Lucia fu ritrovata una tomba, in parte saccheggiata, che dette alla luce urne cinerarie, candelabri di bronzo, vasellame. Nel 1898 furono rinvenute altre quattro tombe del III-II sec. a.C., delle quali solo l'ultima, non depredata, rese vasellame, monili e monete d'oro e d'argento. Complessivamente nel territorio sono state ritrovate tredici tombe: nove del tipo a ipogeo e quattro a inumazione. Isola Polvese I ruderi di una rocca del XIV secolo in prossimità delle sponde testimoniano la residenza dei Governatori del Lago. Sono ancora visibili la cinta muraria e le torri. Nelle vicinanze si trova la chiesa di San Giuliano, l'unica integra dell'isola, del XII secolo; ha un'unica navata, fonte battesimale e campanile a vela. In passato sull'isola si trovavano quattro chiese, di cui ora restano solo i ruderi: S. Stefano, S. Pietro, S. Leonardo e S. Secondo. Quest'ultima, dalla seconda metà del '400 venne annessa al monastero degli Olivetani, di cui rimangono la cripta e un braccio del convento. Furono proprio i monaci Olivetani ad introdurre la coltivazione dell'olivo sull'isola. |